giovedì 23 luglio 2009

Chi era Daniele....







Come raccontarvi Daniele? Descrivere Daniele Puccio non è certo cosa semplice. Un ragazzo dalla sensibilità spiccata, attento a tutti e a tutto.

Ognuno di noi ricorda Daniele in maniera diversa: un figlio impeccabile, un nipote dolce e premuroso, un fratello protettivo, un cugino presente, affettuoso nonostante le distanze; ma soprattutto un amico, un amico vero, attento ai problemi e ai pensieri di tutti noi, che abbiamo avuto la fortuna di stargli attorno.
Ricordando Daniele non possiamo di certo tralasciare il suo “punto debole”: il look, l’aspetto. Piastra sempre a portata di mano, ore ed ore davanti allo specchio, le sue continue e soffertissime diete! Per un goloso come lui era davvero difficile seguirle con costanza, ma dobbiamo riconoscere che davano i loro frutti: Daniele è uno dei ragazzi più belli che io abbia mai conosciuto, l’idolo delle sue compagne di classe; adesso mi piace immaginarlo come il più bello tra gli angeli che circondano l’Altissimo.

Daniele si distingueva perché: le cose andavano fatte in grande o non andavano fatte. Me lo ricordo sin da bambino: se a mare giocavamo a fare i fossi o i castelli sulla spiaggia il suo era il fosso più profondo o il castello con più torri. A scuola riusciva ad essere il primo della classe, oppure l’ultimo…di certo non gli mancava il cervello, era un ragazzo sveglio e brillante, dalla maturità invidiabile, di sicuro era il più maturo tra i suoi coetanei.


Un tipo così non poteva che avere progetti ambiziosi: a cinque anni sarebbe voluto essere da grande un agente segreto, ovviamente non per la CIA o l’FBI, ma avrebbe avuto una sua importante e potente agenzia investigativa. Da anni mi parlava del mondo imprenditoriale: voleva diventare un colosso di qualche importante ramo industriale, non ho mai ben capito quale però, forse perché ogni volta che ci incontravamo aveva nuove idee: ricordo sorridendo che una volta mi propose di laurearmi in medicina e poi conseguire la specialistica in odontoiatria. In questo modo avrei potuto dirigere uno dei suoi mastodontici complessi industriali per la produzione di apparecchi ortodontici. Ed io già immaginavo il suo primo discorso da presidente della Confindustria.


Ma forse la nota veramente caratteristica di Daniele era la sua prudenza. Mai sarebbe stato capace d’incappare nel vizio del fumo o dell’alcool, lui così legato alla vita, ai sogni, agli affetti. Non ho mai conosciuto persona più protettiva nei confronti dei genitori, ma soprattutto del fratello minore. Daniele è stato per Luca una spalla, una certezza e nello stesso tempo un secondo padre. Nonostante l’amore per la cura dei capelli, il casco era sempre allacciato sulla testa quando cavalcava Menfi sulla sua Honda rossa…così come gel e spazzola erano sempre nel cofanetto della moto! In auto faceva sì che tutti allacciassero le cinture di sicurezza prima della partenza. Persino quella maledetta notte la allacciava, ma non è stata sufficiente a tenerlo stretto alla terra, a legarlo alla vita. Ed è volato via quest’angelo, sprigionando luce candida e accecante, in un tiepido mattino, quello del 19 luglio 2009.

È importante che si sappia che se oggi Daniele non è più con noi è perché, quella notte, non ha voluto abbandonare un amico in difficoltà. Gli amici ricordano bene la sua generosità e ancora adesso continuano a piangerlo e a restargli accanto. Su Facebook, il noto social network, sono ormai centinaia le ultime riflessioni, saluti, pensieri, che gli amici hanno voluto rivolgere a Daniele ancora una volta e sono già sei i gruppi nati in sua memoria: alcuni di questi contano già centinaia di iscritti ed uno, in particolare, ha superato i mille membri.

Tutti coloro che conoscevano Daniele sentono il bisogno di agire, di far sentire la loro rabbia dovuta alle innumerevoli stragi avvenute sulla SP 79 Menfi - Porto Palo, a causa delle deplorevoli condizioni del fondo stradale. Nessuno di noi potrà mai dimenticare ciò che è accaduto, nessuno di noi vuole dimenticare. Forte è invece il desiderio di cambiare le cose e grande la speranza che la morte di Daniele non sia stata del tutto vana, che possa essere stata l’ultima.

“Vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi non è morire”
Thomas Campbell

È per questo che Daniele vivrà finché noi lo ameremo, come abbiamo sempre fatto.


Gaia Pellitteri.

2 commenti:

  1. cara Gaia...hai scritto delle cose bellissime su tuo cugino...ed è tutto vero!!! è impossibile piangere ciao Dany,ti voglio bene...Giu

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  2. ...volevo dire è impossibile non piangere..

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